Strega è il paesino sulle Alpi che ospita l’albergo dove Rafaela andrà a prestare servizio.
Ha poco meno di vent’anni ed è ora che lei si avvii ad essere pronta all’età adulta, all’età da marito e impari a vivere l’ambiente lavorativo.
Ogni giorno lei e le sue colleghe sopravvivono alla gestione severa dei propri datori di lavoro.
Nel frattempo l’hotel Olympic e’ vuoto, ospiti non se ne vedono e Rafaela insieme alla sua collega e amica Alba, si ritroverà ad andare spesso nel centro del paese per vivere qualcosa di diverso, o semplicemente per vivere.
Un giorno, finalmente, gli ospiti dell’albergo arrivano e la situazione sembra capovolgersi, perché l’hotel Olympic non sarà più quello visto durante la formazione e affiancamento.
La sparizione, poi, di una delle sue colleghe più care, Cassie, porterà Rafaela e Alba a meditare la fuga dall’albergo e così da Strega.
Questo romanzo è il quarto della serie “Le Fuggitive” e inizialmente mi ha lasciato un attimo perplessa, poi ho capito il senso di tutto.
La narrazione che è molto chiara e fluida pur dovendo necessariamente mantenere un ritmo statico per la prima metà.
Come sempre i miei complimenti si estendono ai traduttori che fanno il lavoro speciale di “traghettatori di messaggi”.
In particolare in questo caso, viene affrontato con grande e vera forza, la libertà personale e di genere, temi che possono essere trasversali qualunque sia l’epoca in cui viene ambientato il libro.
🎁🎁🎁/5
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