Shūichi è adulto ha perso sua madre da poco, ha una cicatrice fuori e dentro il suo petto.
È inevitabilmente costretto a ripercorrere la sua infanzia essendo ritornato da poco nella sua cittadina dove vive anche colui che diventerà il suo nuovo amico: Kenta.
Kenta ha otto anni ed è stato accanto alla madre di Shūichi negli ultimi anni della sua vita osservandola con gli occhi della scoperta e della fiducia.
Senza apparentemente dirsi nulla l’uno con l’altro, Kenta e Shūichi e conoscendosi giorno per giorno si ltroveranno entrambi desiderosi e pronti a conoscere l’isola di cui tutti parlano, l’isola Teshima dove esiste un archivio importante, l’archivio dei battiti del cuore
Ed è proprio con il ritmo del cuore che è stato scritto questo romanzo, il primo che leggo di Laura Imai Messina.
Ogni capitolo è trattato con la giusta collocazione di simboli, citazioni letterarie e linguistiche che affascinano come se davvero il lettore si trovasse lì con i protagonisti.
Kenta e Shūichi sono l’uno lo specchio dell’altro, ciascuno con le proprie paure, con i propri naufragi interiori, ma anche con la stessa voglia di ritrovare qualcosa che apparentemente sembra essere perso.
Narrazione scorrevole che mi è arrivata dritta al cuore.
Il Giappone c’è ed è nella giusta misura per far appassionare anche persone non esperte come me.
Sono contenta di aver iniziato l’anno leggendo questo libro carico di emozioni.
🎁🎁🎁🎁🎁/5
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