Purple Rose riporta in altra veste la dilogia Nemesis di Francesco scritta nel 2011.
Ellen, Kevin, il college…uno dei momenti della vita di una persona in cui ci si aspetta spensieratezza, condivisione e il pizzico di follia che non guasta mai. Si conoscono è amore a prima vista, intenso e unico. Ma loro no, non possono amarsi perché incarnazione del bene e del male due mondi a cui è dato solo l’obbligo di essere separatamente in equilibrio.
Ellen scopre nel giorno del suo sedicesimo compleanno di essere un Demone, Kevin sa già da tempo a cosa è destinato dalla nascita: lui è un Angelo Emerso e deve preservare il patto di equilibrio tra bene e male, gioie e dolori sulla terra.
I colpi di scena sono tanti, la narrazione si delinea anche con flashback e scene in cui viene data importanza alla descrizione dettagliata dei sentimenti dei personaggi più che l’organizzazione dell’ambiente che li circonda. Perché è proprio con i sentimenti che si delineano le scelte dei personaggi e in generale della vita dell’uomo, soprattutto nella città di Inverness contesto del romanzo. Mi ha colpito molto il passaggio dedicato alle scelte della vita. L’uomo può col suo libero arbitrio annullare qualsiasi influenza del bene e del male, degli angeli e dei demoni. Ma possono angeli e demoni far prevalere ciò che desiderano realmente, la loro parte umana e eliminare ciò a cui sono predestinati?
Purple Rose, seppur ambientato in una grigia Inverness porta con sé l’arcobaleno dei sentimenti, da quelli più grigi e piatti a quelli più vivaci e dinamici.
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