Ho appena terminato il primo romanzo di Fabio Sabatini che ho conosciuto alla fiera del libro a Lido di Camaiore dove, una volta presentati, appena ho iniziato a sfogliare il suo libro, mi ha precisato che questo romanzo non tratta dei tragici fatti di Chernobyl del 1986.
Ed è proprio così.
La drammatica esplosione è in realtà sullo sfondo del vero evento (in tutt’altro luogo) che cambierà la vita del protagonista: Ermanno, anche detto Johnny Brillantina dal suo migliore amico Werner.
È proprio lui, infatti, Werner, a narrare la storia.
Ermanno è uno spirito libero, non si è mai laureato come il resto della compagnia del suo piccolo paese della Liguria, ma ha scelto cosa imparare, cosa fare nella sua vita. Dall’essere uomo di mare a vivere in Inghilterra seguendo un’officina di auto di lusso, al Brasile al Giappone. È a Londra il 26 Aprile del 1986 che incontrerà la donna della sua vita, Sara che seguirà fino in Brasile.
La sua energia, la sua voglia di vivere e di scoprire si azzerano quando Sara viene uccisa dalla criminalità brasiliana.
Inizia così una nuova vita per Ermanno e anche un tipo di narrazione diversa.
Si passa dalla dolcezza dell’amore dei 20 anni alla tragedia nel cuore e all’amarezza e malinconia sempre costanti anche in alcune delle svolte che sono descritte con tanta minuziosità.
Tutto va avanti, deve andare avanti, ma è anche vero che tutto può ritornare in qualche modo (forse perché non è mai andato via dal nostro cuore).
Lascia un commento